UN’ANALISI ATTORIALE DETTAGLIATA E POLIEDRICA IN UN SAGGIO DI AMPIO RESPIRO
3 giugno 2021. “La forma dell’attore” di Marzia Gandolfi (Santelli editore, 2021) sarà presto disponibile online e in tutte le librerie.
Un libro dedicato alla figura dell’attore, definita dall’autrice “La forza viva del cinema”. Gandolfi mette da parte la dimensione strettamente narrativa per giungere a quella iconografica. Il libro si presenta come una galleria di ritratti, quattro studi che scavano il mito per rintracciare negli attori una specifica figura chiave: Torso del Belvedere per Brad Pitt, Filippide l’emerodromo per Tom Cruise, il Balzac di Rodin per James Gandolfini, l’Homme qui marche per Clint Eastwood. Sul grande schermo tali attori disegnano una silhouette ammirabile e familiare che, ad uno sguardo più attento, spalanca una proposizione estetica: quella di una figura nell’immagine.
Il volume si rivolge a un ampio pubblico di lettori appassionati all’arte cinematografica, abbiano questi più o meno esperienza nel settore. Per i più esperti la narrazione riscrive la carriera artistica di quatto attori hollywoodiani da una prospettiva inedita, per tutti gli altri il libro apre una porta ideale per simpatizzare con quattro volti sacri del cinema.
Dinamismo e drammaticità sono le chiavi d’accesso per l’analisi di questi attori i cui movimenti sul set rivelano l’attitudine dei personaggi che interpretano e, allo stesso tempo, catturano l’attenzione dello spettatore tendendo verso un blocco ieratico: la forma.
Questo libro affascina e coinvolge il lettore in un turbinio di ricordi personali e collettivi che hanno un solo comun denominatore: la passione per l’attore. L’attore che ha cambiato la nostra vita, quello che ha pronunciato le battute della vita. E ancora, l’attore appeso nel poster in salotto, quello senza cui semplicemente il cinema non esisterebbe perché la performance attoriale è indissociabile dalla messa in scena. Per l’autrice non esiste regia senza un rapporto forte e originale col “gioco d’attore“.
Il libro della Gandolfi indaga sulla performance dei quattro attori succitati che privilegiano la forma generale del corpo all’espressività dei gesti. L’autrice ha scelto un approccio fortemente originale ed innovativo, plurale e pluridisciplinare, affiancato da studi che non riguardano solo la storia e l’estetica del cinema, ma sono contaminati da questioni di sociologia, economia e antropologia.
Quello adottato dalla Gandolfi è un metodo di analisi globale e l’intento dell’autrice è far emergere la poliedricità e versatilità dei quattro attori presi in esame.
Nel volume il professore ordinario dell’Università di Bologna, Roy Menarini, ha curato l’introduzione. L’intervento di Francesco Grano, agente letterario, conclude il libro.
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SCHEDA DEL LIBRO
Genere | Saggio cinematografico |
Collana | Pagine di cinema |
Editore | Santelli |
Data uscita | 03/06/2021 |
ISBN | 97888-9292-9999 |
Pagine | 268 |
Formato | 14 x 21, brossura |
Lingua | Italiano |
CONTENUTI DEL LIBRO
Che cosa hanno in comune Brad Pitt e Tom Cruise? Clint Eastwood e James Gandolfini? Elementi maggiori del cinema narrativo contemporaneo, prediligono la forma generale del corpo all’espressività dei gesti. Sullo schermo disegnano una silhouette che non si articola, un profilo familiare che guardiamo dall’esterno e che si apre a una proposizione estetica: quella di una figura nell’immagine. Il Torso del Belvedere per Brad Pitt, Filippide l’emerodromo per Tom Cruise, il Balzac di Rodin per James Gandolfini, l’Homme qui marche per Clint Eastwood. A partire da figure artistiche classiche, si stabiliscono termini di paragone figurativi in grado di esprimere valutazioni e interpretazioni sulle loro performance. Un partito preso critico che interroga le lunghe filmografie delle star considerate e apre un nuovo spazio di ragionamento sull’attore come (s)oggetto primario del cinema.
COLLANA
Il libro fa parte della collana “Pagine di cinema” dedicata alla Settima arte.
BIOGRAFIA AUTRICE
Marzia Gandolfi è un critico cinematografico. Laureata al DAMS di Bologna, collabora stabilmente con MyMovies, Il Ragazzo Selvaggio e La Rivista del Cinematografo. Ha collaborato con Duellanti, sulle cui pagine ha privilegiato la critica attoriale e lo studio delle icone popolari. Inoltre ha partecipato a volumi collettivi su Marco Bellocchio, Claude Lelouch, Patrice Leconte, Hou Hsiao-hsien e ha scritto approfondimenti critici per collane di film in DVD. Ha collaborato al dizionario Il grande cinema italiano, Atlante, 2012, al libro Cinema senza fine. Un viaggio cinefilo attraverso 25 film, Mimesis Cinema, 2014 e a Romanzo Popolare, Marsilio, 2016. Di recente ha contribuito al libro Ieri, oggi e domani. Il cinema di genere in Italia, Marsilio, 2020 e al n. 172 della rivista Engramma (“Marco Bellocchio. L’arte della messa in scena”).