Art a Part of Cult(ure) introduce “Claudio”

Articolo di Isabella Molonia

Con queste parole Raffaele Bene descrive la complessa figura di Tiberio Claudio Nerone Germanico nell’opera Claudio. Il primo imperatore gallico di Roma (Santelli editore).

«Era, sì, un intellettuale, dalla salute malferma, piuttosto recalcitrante, almeno in un primo momento, a immergersi nelle acque torbide del potere, dalle quali era stato, suo malgrado, escluso. Ma era un uomo che covava dentro di sé un grande senso di vendetta, un odio viscerale (possiamo dirlo senza paura di essere smentiti), nei confronti di quel nipote che a più riprese lo aveva umiliato».

L’autore ha interesse nel restituire il ritratto veritiero di un sovrano che è stato vilipeso dalla storiografia ufficiale: SenecaTacito e Svetonio hanno infatti descritto nelle loro opere un Claudio debole e incapace di reggere il peso del potere.

Raffaele Bene è di tutt’altro avviso: Claudio è stato per lui un Dr. Jekyll e Mr. Hyde ante litteram, che ha manovrato da lontano i fili del destino di molti, rimanendo sempre nell’ombra.

Nell’opera si racconta della nascita di Claudio nel 10 a.C. – figlio di Druso (a sua volta figlio di Ottaviano) e di Antonia minore (figlia di Marco Antonio) – e si mostrano le difficoltà della sua crescita a causa di una poliomielite che aveva minato la sua costituzione.

Allontanato da tutti e anche dalla sua stessa madre, che lo definì una «caricatura d’uomo», Claudio cresce covando un forte risentimento nei confronti di tutti coloro che erano ben accetti nella società romana, come suo fratello Germanico.

A lui fu invece impedito di rivestire cariche pubbliche, e solo in età adulta gli fu concesso di essere console durante il regno di Caligola, figlio di Germanico.

La storia racconta che non scorresse buon sangue tra zio e nipote: Caligola tentò anche di far annegare Claudio a causa di una divergenza di opinioni.

Raffaele Bene delinea quindi il ritratto di un uomo rancoroso e calcolatore, mal tollerato anche dalla sua famiglia e praticamente invisibile agli occhi della gente.

Non sembra quindi così strano che probabilmente sia stato parte attiva nella congiura del 41 d.C. ordita contro il folle tiranno Caligola durante i ludi palatini, che ha portato alla sua morte.

Una partecipazione che ha permesso al bistrattato Claudio di salire al potere e di prendersi la sua rivincita contro il fratello che gli aveva rubato ogni gloria e contro il nipote che aveva attentato alla sua vita, e in generale contro tutti coloro che avevano osato guardarlo dall’alto in basso.


Con questo articolo di Isabella Molonia pubblicato il 27 febbraio 2021 la rivista Art a Part of Cult(ure) introduce il romanzo dell’esordiente Raffaele Bene.

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