Un ricordo su Francesco Cossiga a dieci anni dalla scomparsa

Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Francesco Cossiga e, per l’occasione, Anthony Muroni in un libro dalla A alla Z, suddiviso per capitoli di cui il titolo stesso comincia con una lettera dell’alfabeto, crea un profilo, anzi racconta una varietà di atteggiamenti e prese di posizione, dalle forme più sobrie a quelle più esuberanti appartenute al secondo uomo politico sardo e sassarese, in ordine cronologico, diventato Presidente della Repubblica.

Nel testo viene rievocata l’intera carriera politica e istituzionale. Emerge un personaggio dalle tante sfumature e senza dubbio complesso in una visione d’insieme, che seppe dimostrarsi grande comunicatore, ironico, pungente, forse sgradevole ma mai rancoroso, estremamente competente nel campo del diritto e di questioni internazionali, uomo politico raffinato, che si definiva colto più che erudito.

Nella vita repubblicana assunse ruoli di primo piano fino al raggiungimento delle più alte cariche; fu forse uno dei pochi che seppe interpretare la responsabilità di governo e al contempo il dovere di rappresentare lo Stato. L’autore ripercorre attentamente alcune tappe principali nell’evoluzione sociale che lo vide protagonista.

La ricostruzione storica, avvincente e di taglio prevalentemente giornalistico, mette a proprio agio il lettore consentendogli di ricordarne la presenza – a distanza di tanti anni e alla luce di come si è evoluta la classe politica italiana con l’avvento del terzo millennio –  e di prendere in considerazione la possibilità di rivedere o confermare, il proprio punto di vista su chi praticamente animò la fase di transizione fra la cosiddetta Prima e Seconda Repubblica, lungo all’avvento del bipolarismo nostrano negli anni Novanta, fino agli sviluppi nei primi dieci anni del Terzo millennio. Un libro su un uomo d’altri tempi di cui l’autore riscopre l’attualità e i tanti aspetti che si adattano perfettamente alla situazione attuale.

Nel corso della narrazione, in più occasioni, emergono le circostanze nelle quali Cossiga esternò l’orgoglio dell’origine sarda, che fu per lui motivo di vanto, tanto un senso di appartenenza quanto sicuramente per questioni emotive. Seppe rilevare il merito nelle capacità e abilità di autogoverno dimostrate dai cittadini sul proprio territorio, tanto in ambito regionale quanto nel più ampio contesto fra le Nazioni, nel rispetto delle Istituzioni legittimamente costituite di cui fu sempre garante, anche a prezzo di scelte personali dolorose e laceranti.

Giovanni Contu


Il 30 dicembre 2020, Giovanni Contu recensisce così il libro “Cossiga e l’alfabeto con K” per La Gazzetta del Medio Campidano.

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