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La radio: dal 1924 a oggi.

Passato, presente e futuro del mezzo che ha rivoluzionato il mondo. Non possiamo ancora definire la radio come Patrimonio dell’Umanità ma si può certamente individuare nel mezzo radiofonico una fonte inesauribile di comunicazione fra i popoli. È senza dubbio uno straordinario strumento di informazione in tempo reale, di divulgazione, di intrattenimento, di promozione della musica e delle culture, anche minoritarie. In un’era di rapida evoluzione mediatica, nonostante l’avvento degli smartphone e dei social media, la radio non perde la capacità di raggiungere un pubblico vastissimo, raccontando, tramite un’ampia varietà di programmi e contenuti, le diversità della società dando loro voce per essere rappresentate e ascoltate. Stiamo parlando di “La radio”, di Gianni Garrucciu disponibile online e in tutte le librerie dal 19 maggio 2022. Per questa ragione, Gianni Garrucciu ha deciso di raccontarla nel suo esordio letterario, per offrire un contributo personale al mezzo che ha unito l’Italia, che ha insegnato agli italiani a parlare un’unica lingua, alfabetizzandoli, informandoli e tenendogli compagnia nei momenti difficili della guerra e in quelli esaltanti della ricostruzione del Paese. Nella prima parte, ripercorre il cammino della radio dal 1924 a oggi, affrontando i temi sociali, politici, tecnici, e tutto ciò che lega la radio alla crescita e alla formazione degli italiani nel corso di un secolo; la seconda parte analizza la figura di chi lavora in radio e di chi l’ascolta, le nuove tecnologie, i social media, e il ruolo della radio nel futuro del pianeta. Oltre ai riferimenti a manuali storici come quello di Stella e Gadda su come si parla alla radio e come si scrive una notizia; l’opera è arricchita anche dalle testimonianze originali di numerosi autori, attori e conduttori che hanno rivoluzionato il modo di fare la radio: da Sergio Zavoli a Enzo Biagi; da Biagio Agnes a Renzo Arbore e altri. Lo scopo dell’autore, dunque, è dimostrare il ruolo ancora centrale che la radio mantiene in ogni comunità, come fonte accessibile di notizie vitali e di informazione, anche attraverso la digitalizzazione del segnale e la trasmissione in Rete che permettono personalizzazione e condivisione. L’opera, dunque, ha molteplici target: da quanti hanno conosciuto le origini del mezzo; alla generazione degli anni ’70 e ’80 che ha conosciuto la rivoluzione del linguaggio radiofonico; e all’ultima generazione che, nonostante i social e le nuove tecnologie, non può fare a meno della radio come strumento di informazione e di intrattenimento. Ufficio Stampa Santelli editoreufficiostampa@santellieditore.itwww.santellieditore.it324 081 5297 SCHEDA DEL LIBRO Genere Saggistica Collana Grandi Manuali Santelli Editore Santelli Data uscita 19/05/2022 ISBN 9788892929548 Pagine 262 Formato 14 x 21, brossura Lingua Italiano CONTENUTI DEL LIBRO In un’era di rapida evoluzione mediatica, la radio rimane un potente mezzo per celebrare l’umanità in tutta la sua diversità. A livello globale rimane il mezzo maggiormente utilizzato. Questa capacità unica di raggiungere il pubblico più vasto significa che la radio può raccontare le diversità della società e dar loro voce per essere rappresentate e ascoltate, offrendo un’ampia varietà di programmi, punti di vista e contenuti. BIOGRAFIA DELL’AUTORE Gianni Garrucciu (Sassari, 1954). Giornalista e scrittore. Docente di Storia e Tecnica della Radio all’Università di Sassari. Dall’esordio in Rai all’età di 12 anni, ha lavorato in diversi quotidiani e collaborato con le maggiori testate televisive e radiofoniche. Conduttore di telegiornali e giornali radio, ha operato con autorevoli firme del giornalismo.

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A Gregorio Viglialoro il Premio “Giuseppe Calogero”

Il prestigioso e ambito premio “GIUSEPPE CALOGERO 2016”, giunto alla XXIX EDIZIONE, è stato assegnato a Gregorio Viglialoro grazie all’opera “Echi e Risonanze“ Frammenti Etno-Musicali Calabresi. Dalla tradizione alla Contaminazione, una produzione Santelli Editore. Si tratta di un’opera che rappresenta una grande operazione culturale: l’accostamento tra poesie in vernacolo calabrese di grande spessore e musiche di alta qualità che spaziano dalla musica lirica alla musica popolare, minuziosamente curate da M ° Francesco Perri. In alcuni brani è possibile persino ascoltare la voce narrante dell’autore stesso. Esprimono a tal proposito grande soddisfazione la Santelli Editore e lo stesso Gregorio Viglialoro, giunti ormai al loro 28° anno di collaborazione e pubblicazioni, dopo quest’opera che riesce a mettere insieme editoria e discografia, musica e cultura, tradizione e innovazione.   Gregorio VIGLIALORO è nato a Laureana di Borrello (RC). Laureato in Economia e Commercio, Dirigente emerito del Ministero del Tesoro/ Ragioneria Generale dello Stato. Direttore della Ragioneria provinciale dello Stato di Cosenza e di Crotone. Capo Dipartimento dell’Economia e delle Finanze della Provincia di Cosenza. Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Commercialista, Revisore contabile e Consulente Tecnico di Ufficio presso il Tribunale di Cosenza. Scrive da decenni in lingua e in vernacolo calabrese. Si ‘interessa di cultura popolare, folklore, filologia e antropologia culturale e criminale. Studioso di Economia Montana e Forestale e Micologia. Collabora a Riviste e a Periodici culturali. Per la metodologia di ricerca e di sintesi si rifà agli Studiosi Raffaele Lombardi Satriani, Giovan Battista Marzano e, in specie, al Ch.mo Prof. Dr Gerhard Rohlfs – già Ordinario di Filologia romanza nelle Università tedesche di Tubinga e di Monaco di Baviera, Specialista di Glottologia romanza, di Lingua e Dialettologia italiana, francese e spagnola – col quale ha avuto una periodica frequentazione negli anni ’50-’80, in coincidenza con le ricerche etnolinguistiche condotte dall’Esimio Glottologo sul territorio laureanese, ricavandone un arricchimento determinante per la propria definitiva impostazione poetico-linguistica. – Premio CIVIS 1962 del Ministero della P.I. – Premio alla Cultura 1983 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. – Corrispondente di un’Agenzia di stampa nazionale autonoma. – Iscritto dal 1979 alla SIAE come creativo-Sezione OLAF. Ha pubblicato: – In vernacolo: Poesia: “Ardichi e Sambucu” Mit CS 1979, premi “Il Pino d’Oro 1979″ e “Vittorio Cappelli 1982”. “Accipitòtu” Edizione Nuova Comunità CS 1983, premio Zàgara di Rosarno 1984. “Sonetti ncazzusi”, con nota del Ch.mo Prof. Gerhard Rohlfs, Nuova Santelli Edizioni 1988. “Passa lu tempu e signa” Nuova Santelli Edizioni 1993. “Umbri” Edizione Nuova Santelli Edizioni 1999. “Vuci di celi luntani” Nuova Santelli Edizioni 2007. Teatro: “A Chiusura-lampu” [Tra il serio e il faceto, una quasi commedia satirica (in tre atti). Sperimenta- zioni teatrali dialettali] Nuova Santelli Edizioni 2007. Saggistica: “ECHI E RISONANZE” Frammemti Etno-Musicali Calabresi. Dalla tradizione alla contaminazione. Saggio poetico-musicale con partiture – Nuova Santelli Music 2014. Premio “Giuseppe Calogero 2016” XXIX Edizione e Premio “Amaro Silano 2017” IV Edizione. – In Lingua: Poesia: “Le Nebbie dell’Essere” Gabrieli Ed. Roma 1981, Medaglia d’oro al Premio “Il Pino d’Oro 1983”. “Violenza” Pellegrini Editore Cosenza 1983, Premio “Gubbio-Bosone (PG) 1983”. Condividi con i tuoi contatti:

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Il dramma della lettura in Calabria

A noi viene da dire ”senza cultura non si mangia”, parafrasando a modo nostro una celebre quanto macabra citazione.   Dagli ultimi dati ISTAT emerge infatti che le Regioni più ricche, sviluppate e produttive siano anche quelle in cui si legge di più. Viceversa e in maniera proporzionale, laddove disoccupazione, sottosviluppo e povertà  sono presenti maggiormente in società si fa più fatica a trovare tempo, voglia e predisposizione di arricchirsi culturalmente o, semplicemente, passare qualche ora in compagnia del ”buon vecchio” libro. Da storica Casa Editrice calabrese non possiamo che essere rattristati dai dati concernenti la nostra Calabria, risultata essere la Regione in Italia con il minor numero di lettori. Si tratta di un dato drammatico e lo è non tanto e non solo per l’editoria, ma per il ruolo economico, culturale e sociale che riveste e ha sempre significato la lettura.   Crediamo che vi sia un nesso tra benessere, cultura e tranquillità economica che tutte le nostre Istituzioni non possono sottovalutare, ma che, a nostro avviso, devono tenere in considerazione, provando a incidere in maniera positiva, dimostrando realmente il loro interesse per la problematica.

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