Viglialoro riceve il premio Grimoaldo I per la lirica E’ LU TEMPU LU VERU PATRUNI
Il prestigioso premio “Grimoaldo I” dell’omonima associazione culturale di Grimaldi è giunto alla edizione 2018. E lo riceve il poeta Gregorio Viglialoro con una poesia della raccolta edita da Santelli editore il cui protagonista, signore assoluto dell’essere, è il Tempo. Questo per altro si legge nel giudizio dato dalla giuria «E’ una poesia di senso questa del tempo che è il vero padrone dell’essere e dell’esserci. Poesia che spinge a cercare il senso della vita nel suo stesso esprimersi e manifestarsi. Sono versi profondi questi che disegnano immagini chiare in cui affonda l’affanno della giornata terrena; – si legge nel giudizio – sono versi attraverso i quali il cuore-poeta cerca una risposta alla fatica della quotidianità, ai dolori della vita, alla fine stessa dell’esistenza, che ha una durata non uguale per tutti. E’ il Tempo il segreto motore del tutto, un Tempo il cui cammino sa d’Eterno». Gregorio Viglialoro ha un passato d’antropologo e un animo da poeta che esterna nella vita privata: abbandonato le vesti di dirigente emerito statale si dedica da anni alla ricerca antropologica, alimentata da uno stretto contatto col Ch.mo Prof. Dr. Gerhard Rohlfs – già Ordinario di Filologia romanza nelle Università tedesche di Tubinga e di Monaco di Baviera, Specialista di Glottologia romanza, di Lingua e Dialettologia italiana, francese e spagnola. Sono queste esperienze e la forte comunione con la sua terra, Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria, da sempre le chiavi del suo successo. Pubblica infatti diverse opere, sin da subito con la Santelli che ancora oggi lo vede nelle prime fila della sua pubblicazione e continua con le ristampe, segno di una grande richiesta. La nuova edizione di “Passa lu tempu e signa”, l’opera che ospita la poesia vincitrice, insieme ad altri best seller dell’autore, verrà presentata nell’autunno di quest’anno. Ufficio Stampa Santelli editore Di seguito la poesia vincitrice, estratta direttamente dal libro: E’ LU TEMPU LU VERU PATRUNI E’ lu Tempu lu veru patruni non distingui né ponti e né strati non livella muntagni o vadhuni non ti guida distini o pedati. Non distingui né ‘gnuri o picuni non si doli di li sani o malati si jè bona o jè mala a stagiuni si la vita havi l’anni cuntati. Non si doli si nc’è cu la notti la fa jornu cercandu n’abbentu si nc’è ancora cu ti usa u ddu-bbotti si li lutti su deci o su’ centu! Supa a’ pedhi si i signi d’’i zotti1 sugnu aperti e scanuscinu nguentu pe’ alleviari li carni assai cotti… pe’ carmari l’eternu turmentu! E’ caminu chi sapi d’Eternu… ogni passu misura a natura, si cu nesci havi u puzzu assai fermu, s’è suverchiu …u sali ‘i sudura. Si non accrisci ogni jornu l’agiri chi havi sensu ‘st’amaru campari si la menti cavarca lu lìri ma ‘st’Immensu non lu sapi spegari? Havi sensu l’umanu suffriri e ntra milli duluri annegari si chist’omu non sapi crisciri si chist’omu non sapi sperari? Sini musca davanti a li uri o Cumpari no nc’è mai riparu si no ncìgni ‘mu preghi u Signuri ndinocchiuni davanti a n’artaru. Caru Calabbrisu finisci ‘i mirijari! Ricorda ca li jorna non sugnu sempi duci… zappa fundu fundu e mpara a siminari sinno’ cu’ li prejeri… tu porti puru a cruci! Lu Tempu ti è patruni… non lu poi fermari! E’ IL TEMPO IL VERO PADRONE E’ il Tempo il vero padrone non distingue né ponti e né strade non livella montagne o vallate non ti guida destini e percorsi. Non distingue i signori dai bifolchi non si duole dei sani o dei malati se la stagione è buona o è cattiva se la vita ha gli anni contati. Non si duole se c’è chi la notte la passa in bianco cercando un sollievo se c’è ancora chi usa la doppietta se i lutti sono dieci o sono cento! Sulla pelle se le tracce delle bastonate sono aperte e sconoscono unguento per dare sollievo alle carni assai maltrattate… per calmare l’eterno tormento! E’ cammino che sa d’Eterno… ogni passo misura la natura, se chi nasce ha il polso assai fermo, se è bastevole il sale da sudore. Se non accresci ogni giorno l’azione che senso ha questo amaro vivere se la mente cavalca l’iride ma l’Infinito non lo sa spiegare? Ha senso l’umano soffrire e tra mille dolori annegare se questo uomo non sa crescere se questo uomo non sa sperare? Sei mosca davanti alle ore o Compare non c’è alcun rimedio se non inizi a pregare il Signore in ginocchio davanti ad un altare. Caro Calabrese finisci di oziare! Ricorda che i giorni non sono sempre dolci… zappa assai profondo e impara a seminare se no con le preghiere… tu porterai anche la croce! Il Tempo ti è padrone… non lo puoi fermare!