Un amore assoluto
22 novembre 2021. Il Quotidiano Nazionale ha pubblicato un articolo sul libro di Ottavia Fusco “’Nu piezzo ‘e vita” (Santelli editore, 2021).
Ottavia Fusco, attrice e cantante, e Pasquale Squitieri, regista e sceneggiatore, due personalità che hanno dato inizio ad una grande storia d’amore. “’Nu piezzo ‘e vita” è un saggio della loro storia, raccontata lettera per lettera, dando vita a ricordi e al ritratto del marito deceduto.
Un’attrazione nata dal loro primo incontro, in quel famoso caffè di Roma, lei molto timida e lui un attaccabrighe e un provocatore, tra risate e musica, piccole liti e riappacificazioni, quell’amore diventa il centro di tutto. Vanno a vivere assieme poco dopo la loro conoscenza e rimangono uniti fino al giorno della sua morte. Non erano solo amanti, Ottavia era anche un’amica, una sorella e negli ultimi tempi anche infermiera, poco prima della morte di Pasquale.
“Non ci sarà mai, nella mia vita, nessun altro come lui” dichiara l’autrice.
Con questo libro lei rende vivo il suo ricordo in modo diverso ma fortemente vivo, definito appunto “il diversamente vivo”.
Il volume coinvolge Barbara Alberti, scrittrice e personaggio televisivo, che ha curato la prefazione, Massimo Cotto, giornalista e scrittore, che si è occupato dell’introduzione e Matteo Fantozzi, giornalista e critico cinematografico che ha curato la postfazione.
Di seguito vi riportiamo parte dell’intervista del Quotidiano Nazionale a cura di Giovanni Bogani.
Per otto mesi, con Claudia Cardinale, avete portato in scena La strana coppia di Neil Simon. Era stata un’idea di Pasquale.
“Ne parlammo una sera, quando io avevo smesso di fare teatro per stargli vicino. Lui mi dice ‘Devi tornare a fare teatro. Mi piacerebbe dirigere Claudia e te in teatro. Cosa ci possiamo inventare?’. E io gli suggerii, ridendo: potremmo fare La strana coppia di Neil Simon… Non mi lasciò finire e disse: ma lo sai che è un’idea geniale?”
Non si rivelò una scelta felice, emotivamente.
“No. Con Claudia è stata una grande occasione perduta. Potevamo far crescere insieme il nostro ricordo di Pasquale. In fondo, eravamo due donne che hanno amato tantissimo lo stesso uomo. Invece lei, per nove mesi, ha cercato di annullare la mia presenza. Ricordo una sera a Venezia, dopo la prima al Teatro Goldoni, vagavo da sola per i canali, non sapevo dove andare. Ci è mancato poco che mi buttassi giù. Professionalmente le sono riconoscente: tutti i teatri si sono aperti grazie soprattutto al suo nome. Ma umanamente è stata una grande ferita. Anche Claudia è una donna sola, anche lei sente profondamente l’amore che ha provato per Pasquale: la nostra non era una gara ha chi ha amato di più. Poteva essere un’occasione, è stata un’immensa delusione”.
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