“In nome mio” di Veronica Rosazza Prin recensito da Mondo di Libri Bookblog

Una frase che mi ha colpito leggendo questo libro (o meglio, la sua prefazione) e che, finché non sono arrivata a leggerne una buona parte, è stata:

Fossi in voi salirei in soffitta, mi coprirei con una vecchia coperta e attenderei il temporale prima di iniziare a scorrere le parole.

Io non ho una soffitta, ma ho preso la coperta e ho aspettato che fuori facesse buio e piovesse

E l’effetto è stato meraviglioso.

In nome mio. Raccontato da Paolo M. David è un romanzo di genere fantasy di Veronica Rosazza Prin, giovane autrice della città di Biella al suo esordio. 

Per chi sa cosa leggo di solito è facile intuire che la lettura di questo libro è stata un’eccezione, perché il fantasy è un genere che, solitamente, non fa per me. Ma qui è stato diverso, perché anche il libro, nel suo genere, è un’eccezione. 

Infatti, già dalla trama che mi ha incuriosita appena letta – ipotesi poi confermata successivamente alla mia lettura -, ho pensato che, trattando in un qualche modo aspetti ricollegabili alla mitologia, elementi di verità dovevano essere per forza presenti. 

Verità e vita, due elementi che ho trovato, tra le pagine, a camminare insieme, uno accanto all’altro.

La storia ci viene raccontata dal narratore immaginario Paolo M. David, che non si presenta mai dettagliatamente e neanche spende tempo a raccontare cose esterne alla storia. 

Rivolgendosi direttamente al lettore, Paolo spiega la sua voglia e la sua brama di raccontare la storia che scrive, scusandosi per il come la racconterà, spinto dalla necessità di farlo.

Un tempo lontano, prima ancora della nascita degli uomini e del mondo come noi oggi lo conosciamo, gli uomini vivevano nella non conoscenza assoluta, e ciò li portava a vivere serenamente, senza invidia, senza superiorità. Se avevano bisogno di sapere qualcosa era presente l’Entità, di cui gli uomini erano considerati figli. 

Tutti con un carattere diverso, con modi di fare diversi, con un atteggiamento diverso nei confronti dell’Entità. 

Ma tutti fedeli.

Finché un giorno Lufo, uno dei fratelli, non si sente schiavo dell’Entità stessa. Lui è convinto che se fossero davvero liberi e sereni dovrebbero possedere loro stessi la conoscenza, e non poterla consultare solo tramite l’Entità.

Si dissocia così da essa, e anche dai suoi fratelli, facendo nascere così, per la prima volta, odio, scontri e invidie.

La vicenda raccontata poi si articola attorno allo sviluppo di questo cambiamento, di questo stravolgimento della storia e della loro vita, narrando le varie reazioni e i vari accadimenti. 

La scrittura è ipnotica, e l’unico elemento che costringe il lettore a fermarsi un attimo e prendere fiato sono i commenti del narratore, che ogni tanto interrompe la storia per precisare, rivolgendosi al lettore, come sta procedendo il suo lavoro e i suoi stati d’animo. La sensazione che io ho avuto, pagina dopo pagina, è stata quella di avere il narratore seduto accanto a me che, tenendomi con gli occhi spalancati e una voglia assurda di sapere come continua la storia, me la racconta. 

L’autrice è stata straordinaria. Ha saputo raccontare una storia dentro una storia senza mai perdere il filo, senza mai lasciare qualche dettaglio al caso o all’immaginazione e senza mai lasciare elementi poco chiari. 

Il tema affrontato è molto riflessivo

Mitologico, ma in modo alternativo.

Fantastico, ma con un tocco di verità.

Lontano, ma che tocca stati d’animo che sono parte della nostra vita.

Una scoperta che mi ha lasciata a bocca aperta, stupita da quanto il modo in cui un libro viene scritto e curato possa donare così tanta bellezza anche a chi, come me, esce totalmente dalla sua comfort zone durante la lettura. 

Un libro consigliato assolutamente a chi ha voglia di uscire per qualche ora dal proprio mondo, per fare un viaggio tra tempo e spazio. A chi ha voglia di mettersi in gioco mettendo in dubbio tutto ciò che è convinto di conoscere, ponendosi nuove domande

Ringrazio Veronica, la sua agente Chiara Castello e l’ufficio stampa di Santelli per aver avuto fiducia in me, spero (e le auguro) di poter leggere presto altro di Veronica.

Abbandona la tua percezione del mondo, perché lo stiamo per abbandonare di nuovo.


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