“Il mistero di Ort” di Martina Vignozzi su CheMusica

24 settembre 2021, CheMusica ha intervistato Martina Vignozzi, autrice del libro “Il mistero di Ort” (Santelli editore, 2021).


La creazione di Ort

“Il mistero di Ort” è ambientato in una minuscola cittadina, ai confini del deserto dell’Arizona, dove non succede mai nulla di interessante, finché un giorno, durante il passaggio di una cometa, scompare una donna.

Lo sceriffo, Steel, con la sua squadra e un agente esterno dell’FBI indagano sul caso, ma presto scoprono una lunga serie di scomparse alquanto misteriose. Sarà una corsa contro il tempo per riportare gli scomparsi a casa e non annullare così la festa del paese, la celebrazione del passaggio della cometa del 1997: Hale-Bopp.

L’autrice, durante la stesura del suo libro, è stata ispirata da alcune canzoni che l’hanno aiutata a creare l’ambientazione di Ort, un paesino di pura fantasia.


Di seguito riportiamo le domande fatte dalla redazione CheMusica a Martina Vignozzi e le sue rispettive risposte.

Se il tuo libro diventasse un film che colonna sonora penseresti per questo?

Senza dubbio alla musica che ha ispirato questa storia, quella dei The Blue Nile, un gruppo scozzese che ha pubblicato pochi pezzi ma a mio avviso incisivi. C’è un loro album in particolare che mi ha aiutata a creare l’atmosfera di Ort, Hats.

A chi l’affideresti?

A un’orchestra, che trovo molto cinematografica e quindi emotivamente d’impatto.

C’è una canzone che racchiude le emozioni nate dalla scrittura del tuo romanzo?

Ho iniziato a scrivere Il mistero di Ort in un pomeriggio d’agosto asfissiante, con le tapparelle chiuse e “Let’s go out tonight” nelle cuffie. Quella canzone è stata il fil rouge della storia, anche se il testo parla di cose diverse. Eppure le sue note e quell’atmosfera che crea sono l’anima di Ort se la cittadina avesse un suono. E poi la bellissima “Headlights on the parade”, un pezzo che apre l’anima e che mi ricorda una delle scene finali del romanzo, anzi, forse si può dire che l’ha proprio ispirata.

Che musica ascolta Martina Vignozzi?

Mi piacciono i suoni degli anni 80, quel gated reverb che ormai non si usa quasi più, i synth e le colonne sonore. Amo la new wave e non mi stanco mai di ascoltare Bruce Springsteen. Ha la capacità di raccontare ogni aspetto della vita, anche quelli più quotidiani e quasi insignificanti, trasportandoti dentro il pezzo con suoni, luoghi, odori. E poi le sue canzoni sanno sempre di casa.


Per chiunque voglia acquistare il libro potete cliccare qui.

Elisabetta Sabatelli su CheMusica per “La corsa”

24 Settembre 2021

Elisabetta Sabatelli presenta “La corsa” presso Università della terza età di Noci

24 Settembre 2021