“Cosa può accadere quando una giovane giornalista di formazione umanistica incontra una figura simbolo della finanza europea? Può succedere che la giovane giornalista venga presa dall’ambizioso desiderio di riuscire a scrivere un libro che tracci un ritratto inedito, al tempo stesso affilato e intimo, di quella figura simbolo della finanza europea, lontano anni luce tanto dall’agiografia quanto dalla caricatura e che sia ricco di rimandi al mondo della letteratura, dell’arte, del cinema. Mario Draghi è stato raccontato quasi sempre da lontano. Con rispetto, certo. Con ammirazione, spesso. Con accortezza, più di quanto si dica. Forse perché, al di là dei titoli e delle cariche, resta una figura difficile da decifrare fino in fondo: riservato, controllato, con quella faccia da giocatore di poker che non tradisce mai un’emozione e che sembra fatta appositamente per le stanze del potere dove, secondo i più, si decide tutto in silenzio. Capace di dire molto senza mai scoprire del tutto le carte.”
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