Mario Draghi. La speranza non è una strategia di Cristina La Bella su EticaEconomia

“Cosa può accadere quando una giovane giornalista di formazione umanistica incontra una figura simbolo della finanza europea? Può succedere che la giovane giornalista venga presa dall’ambizioso desiderio di riuscire a scrivere un libro che tracci un ritratto inedito, al tempo stesso affilato e intimo, di quella figura simbolo della finanza europea, lontano anni luce tanto dall’agiografia quanto dalla caricatura e che sia ricco di rimandi al mondo della letteratura, dell’arte, del cinema. Mario Draghi è stato raccontato quasi sempre da lontano. Con rispetto, certo. Con ammirazione, spesso. Con accortezza, più di quanto si dica. Forse perché, al di là dei titoli e delle cariche, resta una figura difficile da decifrare fino in fondo: riservato, controllato, con quella faccia da giocatore di poker che non tradisce mai un’emozione e che sembra fatta appositamente per le stanze del potere dove, secondo i più, si decide tutto in silenzio. Capace di dire molto senza mai scoprire del tutto le carte.”

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