“Sara, tu diventerai molto famosa. Avrai un sacco di gente che ti verrà a vedere, che ti seguirà e che ti applaudirà”.
“E poi? Poi che cosa succede?”
“E poi?… E poi basta”.

Sara non può credere a quello che Maria Grazia le ha appena detto.
Famosa? Lei? Stanno sedute l’una vicino all’altra, in quella piccola stanza immersa nella penombra, innanzi ad un polveroso pianoforte a corde che aspetta solo di essere suonato, e, invece di incominciare come al solito la sua lezione, l’insegnante di musica le ha appena letto la mano.
E poi basta… Che cosa potrà mai significare?

È solo l’inizio di un puzzle sorprendente, che porterà Sara dal minuscolo sottotetto della sua scuola di musica, agli enormi spazi dei palazzetti sportivi; dalla penombra sicura della propria famiglia, alle abbaglianti luci di una improvvisa ribalta, tanto avvincente quanto inaspettata.
“Non bisogna mai rassegnarsi a vivere… Bisogna voler vivere!”
Ma l’innocenza non basta e sarà la vita stessa a mettere Sara, all’apice della sua carriera, nella prova più ardua e difficile…

In un racconto struggente, Sara Anzanello, campionessa mondiale di pallavolo, obbedendo a una sorprendente vocazione eclettica, ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e della propria esperienza. Il testo, restituito nella sua integrità originale, ci consegna, in un vortice drammatico, incalzante e mozzafiato, un’immagine nuova e inedita della giocatrice azzurra: quella di una ragazza vera e genuina, dall’inguaribile ironia e passionalità, animata da una tenace quanto invidiabile forza, dall’inestinguibile gioia di vivere.

CHIAMATEMI ANCORA ANZA

Nata a San Donà di Piave il 30 luglio 1980, è stata una pallavolista di ruolo centrale, fra le più quotate nel panorama dello sport italiano ed internazionale. La sua carriera, iniziata nel 1995 in Latisana (UD), l’ha vista successivamente al Club Italia (1998), per poi entrare nelle fila dell’AGIL Trecate di Novara (1999) e successivamente di Villa Cortese (2009).

Ingaggiata dall’Azərrail Voleybol Klubu nel 2011, nel marzo 2013 è stata colpita da un’epatite fulminante che l’ha obbligata al ritorno in Italia per un trapianto di fegato. Ritornata nel mondo del volley nel 2014, ha lavorato per il Club Italia, per poi ritornare in campo giocando in serie B1 per il Novara nel 2015. Con la nazionale, ha vinto l’oro ai mondiali del 2002 e due Coppe del Mondo nel 2007 e nel 2011, oltre al premio individuale Miglior Muro al World Gran Prix nel 2006.
Ricoverata nuovamente per delle complicanze, è morta all’ospedale Niguarda di Milano il 25 ottobre 2018.

Sara nei nostri cuori

Tutte le tappe del libro

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